AREZZO
Si riaffaccia il degrado nel tunnel che proietta al Parco Pertini. Ripulito da murales e scritte appena due settimane fa, è già stato scambiato per una lavagna. Erano stati gli studenti americani dell’ Università dell’Oklahoma a dare lezione di decoro agli aretini. La task force di studenti con spatole, pennelli e raschietti – e tanta buona volontà – aveva lavorato ininterrottamente per restituire alla città il sottopasso che da via Crispi collega al Parco Pertini. Un angolo di Arezzo dove da anni si erano stratificati graffiti e scritte di ogni tipo finendo per far calare il degrado in quella zona frequentatissima da famiglie in cerca di relax e svago. La missione degli studenti era stata apprezzata da tantissimi aretini che anche sui social avevano espresso giudizi positivi per l’azione anti degrado complimentandosi con i giovani americani. Una lezione di educazione civica che pare però non essere stata capita da chi, armato di bombolette spray, ha già iniziato a far riaffiorare le tracce del degrado. Scritte oscene, frasi d’amore, disegni incomprensibili sono riapparsi alle pareti del sottopasso suscitando indignazione. Sono bastati pochi giorni e già le scritte si moltiplicano con tanto di data a testimoniare che gli atti vandalici si ripetono di giorno in giorno. Un’abitudine, quella di imbrattare i tunnel, che la città pare non scrollarsi di dosso. Ogni azione di pulizia dei sottopassi in varie zone è interpretata dai graffitari forse come la restituzione di una lavagna da imbrattare. Adesso chi frequenta il parco Giotto chiede che siano rintracciati i responsabili dei graffiti. “Le telecamere ci sono – dice un cittadino – a meno che i cartelli affissi non siano uno specchietto per le allodole. Se l’impianto di videosorveglianza è in funzione, è bene che vengano utilizzati i filmati per dare un volto a chi ha imbrattato per poi fargli ripulire le pareti. Solo questo può essere un deterrente, per non veder vanificati i vari interventi di riqualificazione”. Interventi che l’amministrazione comunale sta effettuando in giro per i sottopassi cittadini. L’assessore Gianfrancesco Gamurrini da tempo ha iniziato a riqualificare intere aree mettendo in campo “lavoratori socialmente utili” con la divisa #AmoArezzo. Il 9 aprile Gamurrini aveva ringraziato i volontari, pubblicando su Fb gli scatti degli studenti dell’Oklahoma al lavoro al Parco Pertini. E il bellissimo commento di un aretino, a distanza di giorni, sembra una profezia: “Tutti i ragazzi americani con le magliette di volontari in giro per il parco che alternavano il lavoro sociale al divertimento di street food… uno spettacolo unico, una città proiettata al futuro e al decoro.. ora c’è da raccontarlo anche ai nostri ragazzi e spiegare che si può avere rispetto per la cosa pubblica e non necessariamente distruggere o deturpare”.
ARTICOLO di Alessandro Bindi DEL 25 APRILE, CORRIERE DI AREZZO
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