MILANO
“NE VALE davvero la pena?”. È il messaggio della campagna social promosso da @retakemilano e Milano da Vedere in collaborazione con Milano Social Media. Accanto a una scultura deturpata da scritte vandaliche si legge “L’arte si tutela, non si imbratta”. E poi l’articolo 639 del Codice penale: «Se il fatto è commesso su cose di interesse storico o artistico, si applica la pena della reclusione da tre mesi a un anno e della multa da mille a 3mila euro». Quindi, «Ne vale la pena?». «Deturpare opere d’arte è un reato», sottolinea Elisabetta Piselli di Milano da Vedere. «Ma non sempre – continua Andrea Amato di Retake – i ragazzi capiscono che commettono un danno che pagheranno, fino al raggiungimento della maggiore età, i genitori».
M.V. 27 APRILE 2016, IL GIORNO
Commenti recenti