PONTEDERA
LO SCRITTORE inglese Edward Bulwer-Lytton si rivolterà nella tomba e chiediamo umilmente scusa. Tuttavia prendiamo in prestito le sue due frasi più famose: «era una notte buia e tempestosa» e «la penna è più potente della spada» per raccontare i fatti di Ponsacco. A dire il vero più che la penna – in questo caso – poté lo spray. La notte buia invece è lo scenario nel quale qualche ragazzetto (qui non siamo certo di fronte a mani criminali sofisticate) ha deciso di imbrattare i muri e il campanile della chiesa di San Giovanni Evangelista. Scritte bianche che ben risaltano su mattoni e intonaco.
NON CHE simili graffiti possano risultare «intelligenti», tuttavia in questo caso siamo anche di fronte a ‘opere’ che non hanno nulla di ironico, non parlano di amori segreti e neppure inneggiano a qualche protesta sociale. Insomma, si tratta di una serie di offese – più o meno comprensibili – che qualche ‘bimbetto’ (si direbbe a Ponsacco) ha pensato bene di immortalare con la vernice sulla parete sinistra della chiesa – venendo dalla piazza – e lungo lungo il perimetro del campanile sistemato di recente. Probabilmente i giovani autori avevano finito il credito di WhatsApp e hanno deciso di palesare il proprio disappunto spegnendo anche il cervello. Poi, non contenti, questi personaggi hanno applicato la stessa tecnica «decorativa» anche al muro di una casa che si trova proprio davanti alla torre campanaria. Un gesto banalmente stupido di cui, sinceramente, nessuno sentiva l’esigenza.
AD ACCORGERSI dell’atto vandalico sono stati alcuni fedeli ieri dopo la Messa delle 11.30. Don Renzo, al termine della funzione, è andato di persona a verificare i danni. «Mi dispiace – ha detto con il solito fare gentile e senza perdere la calma -. Evidentemente qualcuno non aveva di meglio da fare». Poi ha aggiunto: «Ovviamente chiamerò la polizia municipale per segnalare l’episodio». Le offese, ovviamente, non sono rivolte contro la chiesa: «Si tratta di qualche ragazzata. Ora vedremo come sarà possibile sistemare tutto». Alla fine basta un po’ di vernice per cancellare il ‘nulla’.
ARTICOLO DI SAVERIO BARGAGNA DEL 9 MAGGIO 2016, QN LA NAZIONE
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