MILANO
Il primo già ben delineato ritrae l’ex milanista, Gennaro Gattuso, che “ringhia” col pugno della vittoria. Ma saranno 150 i nuovi graffiti che tra oggi e domani verranno realizzati fuori dallo stadio da artisti assoldati dal Comune per colorare i dintorni di San Siro in vista della finale di Champions. Dopo l’area del galopppo, anche quella del trotto sarà disegnata. Così nasce il murale urbano più grande d’Europa.
C’È ILARIO Parentela, 26 anni, che è venuto apposta da Catanzaro per fare il suo pezzo. Nome d’arte Putch, studi di Belle arti e un lavoro da operatore all’ospedale, assieme al collega Salvatore Puzzo “Sart” davanti a San Siro sta ultimando un Gennaro Gattuso, l’ex giocatore del Milan calabrese come loro, col pugno in segno di vittoria.
È solo uno dei primi murales che stanno comparendo sulla recinzione del nuovo parco in costruzione davanti allo stadio, dove un tempo c’era il Palazzetto dello Sport, crollato nell’85. Un centinaio di writers fino a domani partecipa all’iniziativa “Giochiamo la nostra partita”: ognuno deve esprimersi in un dipinto murale, tema “sport e verde”. Alla fine ci sarà un chilometro di nuovi graffiti che assieme a quelli che già esistono attorno all’area dell’ippodromo, lungo via Caprilli, formeranno l’area urbana di murales più grande d’Europa. Via dei Piccolomini, piazzale dello Sport, via degli Aldobrandini e il nuovo parco proprio di fronte allo stadio Meazza, in via Federico Tesio, che sarà dedicato ai capitani Cesare Maldini e Giacinto Facchetti. Sono questi i punti scelti per l’iniziativa organizzata dal Comune assieme all’associazione Stradedarts guidata da Alessandro e Marco Mantovani, che ha chiamato a raccolta artisti da tutta Italia per realizzare 150 graffiti in tempo per la finale di Champions League, il 28 maggio. Bombolette e mascherine, i primi sono all’opera da ieri attorno al Meazza. Il calcio è un tema che va forte, ma non è l’unico sport ritratto. Luca Pedes, alias Neon, 35enne illustratore casertano ma milanese da sette anni, ha scelto il golf: «Sto facendo un coccodrillo che raccoglie una pallina, è un classico che giocando finisca nell’acqua». C’è già un pinguino che fa surf piuttosto ben delineato, ma c’è anche chi ha pensato al tema del verde.
«Sto facendo il Duomo di Milano, poi spunteranno le palme intorno – racconta Simone, 33 anni, tatuatore, in arte Cryf – scriverò “L’unica cosa che manca a Milano è il mare”». Alcuni hanno optato per il lettering, le loro tag disegnate nei modi più svariati. Come Dickens 23 che è Andrea, 21 anni, e studia design al Politecnico, e Mars, che fa il ricercatore universitario a Firenze. Tutti writers che raccontano di fare solo pezzi legali, o per eventi o su commissione, niente muri clandestini. Cheris ha 31 anni, milanese di origini filippine, ancora non ha deciso cosa farà: «Forse ritrarrò Facchetti e Maldini, ci sto pensando». L’evento è patrocinato direttamente dal Comune. L’assessore allo Sport, Chiara Bisconti, spiega la scelta della recinzione del nuovo parco come muro per l’iniziativa: «Una barriera che diventa spazio pubblico per esprimere creatività nel nostro nuovo parco che piano piano diventa sempre più bello e sarà pronto prima della finale di Champions».
ARTICOLO DI ILARIA CARRA DEL 14 MAGGIO 2016, LA REPUBBLICA
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