CASO WRITER “WCA”

« Writer e spacciatore» In cella 30enne di Opera

MILANO

«Quella droga era per me, ne faccio un uso quotidiano». Il sospetto della Procura è invece che attraverso la vendita dei 3,7 chili di hashish trovati a casa di Alessandro D., 30 anni, si auto finanziasse il gruppo di writer noto in tutta Europa col nome di «Wca» (we can all). Sono nove gli indagati nel fascicolo del pm Elio Ramondini, che ha coordinato l’operazione della polizia locale. Le accuse sono di danneggiamento e imbrattamento e, per due di loro, anche di possesso di stupefacenti ai fini di spaccio. Alla crew viene contestata inoltre l’associazione per delinquere. Ieri la direttissima per la convalida dell’arresto del presunto graffitaro-pusher lombardo (l’altro è stato arrestato a Reggio Emilia). Per il giovane, residente a Opera ma che da anni vive a Barcellona, il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere in attesa del processo che partirà il 21 giugno. In aula Alessandro D. ha ammesso di essere tossicodipendente e ha raccontato di essere rientrato in Italia dopo la morte del padre. In passato ha frequentato il liceo artistico, che non ha portato a termine, e ha un diploma di traduttore. Ha precedenti penali sempre per droga e non ha un lavoro. «In casa ho trovato nascosti circa 17mila euro – ha detto – e ho comprato l’hashish per uso personale. Lo consumo ogni giorno da 17 anni, è l’unica cosa che mi fa stare bene. Soffro infatti di attacchi d’ansia e insonnia. Quella quantità mi sarebbe bastata per un anno». Il suo legale di fiducia ha aggiunto che la polizia non ha trovato a casa del 30enne l’occorrente per confezionare le dosi, ha spiegato che le sue condizioni psicopatologiche sono certificate e ha chiesto che gli venissero concessi i domiciliari. Ma il giudice ha ritenuto più credibile l’accusa di spaccio e ha deciso per il carcere.

ARTICOLO DI CRISTINA BASSI DEL 17 MAGGIO 2016, IL GIORNALE

Sequestrati tre chili di marijuana

REGGIO EMILIA

TRE CHILI di marijuana e 146,80 grammi di hascisc: questo è l’ingente quantitativo di droga recuperato grazie ad una brillante operazione condotta dalla Polizia Municipale. Un’operazione anti-droga, che ha tenuto impegnati gli agenti del comando di Reggio Emilia per buona parte della giornata di lunedì tra Villa San Rigo, alle porte della città, e il quartiere della stazione centrale. Al termine degli interventi c’è stato anche l’arresto di un giovane reggiano e la denuncia di un altro, cittadino marocchino.

IL PRIMO blitz è scattato durante la mattinata in un’abitazione di San Rigo che, secondo gli investigatori, D. C., trentunenne reggiano poi arrestato, utilizzava come base di ‘appoggio’ del traffico illecito. Nella cucina di casa, dentro due barattoli, gli agenti hanno ritrovato qualche grammo di hascisc ed ‘erba’, mentre il deposito consistente era in garage: sotto un cumulo di vestiti sporchi, sono stati trovati quattro sacchi di carta colmi di infiorescenze di marijuana e 10 panetti di sostanza pronta per la vendita, per un totale di 3,244 chili di marijuana e 146,80 grammi di hascisc.

IL SECONDO blitz è avvenuto nel primo pomeriggio in via Turri, nel quartiere della stazione, sulla scorta di alcuni indizi rintracciati all’interno dell’abitazione di San Rigo, dove gli agenti del nucleo Antidroga della Municipale avevano raccolto elementi per risalire a un’altra persona. Nell’alloggio, in cui risultava domiciliato Y. S., cittadino marocchino di 27 anni con precedenti penali specifici, gli agenti hanno rinvenuto quasi quattro grammi di pericolosi funghi allucinogeni. Come disposto dal sostituto procuratore della Repubblica Valentina Salvi, il trentunenne arrestato in flagranza di reato aspetterà agli arresti domiciliari l’udienza di convalida fissata per questa mattina, mentre il ragazzo marocchino è stato deferito all’autorità giudiziaria.

L’INTERVENTO di San Rigo ha preso le mosse dall’indagine milanese sui writers, condotta dalla procura della Repubblica e dalla Polizia municipale di Milano, a cui si collegano perquisizioni in tutto il nord-ovest del paese. Un’azione complessa e coordinata che ha consentito di sgominare la fitta rete di vandali, conosciuti con l’acronimo di Wca (‘We Can All’, possiamo tutto), che imbrattava treni in Italia e in mezza Europa. Ai componenti del gruppo di writer molto noto in tutta Europa sono stati trovati 12 chili di droga tra marijuana e hashish. Nove persone sono state indagate per l’attività di writing vandalico, e due di queste arrestate per il possesso dello stupefacente. L’indagine è iniziata due anni fa a seguito di una serie di ‘attacchi’ della Wca ai treni della metro di Milano.

ARTICOLO DEL 17 MAGGIO 2016, IL RESTO DEL CARLINO

Anche un piacentino indagato nell’inchiesta milanese contro spaccio di droga e writers

PIACENZA

( er.ma ) Anche un quarantenne piacentino fra gli indagati dell’operazione “We Can All” che ha visto nove persone iscritte nel registro degli indagati con accuse a vario titolo che vanno dalla detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio all’imbrattamento di muri. L’indagine compiuta dalla polizia municipale di Milano era infatti partita due anni fa ad opera del nucleo antiwriter guidato dal comandante Antonio Barbato. Il piacentino da quanto si è appreso è accusato solo di imbrattamento di muri e non di detenzione di sostanze stupefacenti. La sua abitazione nella zona di via XXIV Maggio è stata infatti sottoposta ad una perquisizione ieri mattina dalla polizia municipale di Piacenza. Nel corso del controllo li agenti hanno rinvenuto bombolette spray e altro materiale solitamente utilizzato dai writers, ma non sostanze stupefacenti. Nella giornata di lunedì l’operazione compiuta dalla polizia municipale di Milano ha fatto scattare perquisizioni, non solo a Piacenza ma anche a Arese, Monza, Camparada, Segrate, Reggio Emilia, Opera. Durante le perquisizioni disposte dal Pubblico Ministero di Milano, Elio Ramondini, gli inquirenti hanno trovato 12 chili di hashish e marijuana, una coltivazione di 27 piante, pari a oltre 5 chili di foglie, con lampade e timer. Tutti gli indagati sono italiani, otto sono lombardi. E uno è appunto piacentino. Gli indagati si erano già resi autori di numerosi imbrattamenti a muri, stazioni ferroviarie e treni della metropolitana e per queste attività avevano tutti dei precedenti. Oltre alla droga gli inquirenti hanno sequestrato bombolette, maschere, marcatori, tablet, telefoni cellulari, macchine fotografiche.

ARTICOLO DEL 17 MAGGIO 2016, LIBERTà

Blitz in casa del writer figlio di papà: sequestrati hard disk, disegni e Pc

MONZA

LA SUA FIGURA, sembra che sia una di quelle di spicco del gruppo. Giovane, di origini facoltose, ben inserito nel mondo dell’arte, tanto che pare fosse titolare addirittura di una piccola galleria. Quando gli agenti della Polizia locale di Monza sono però piombati a casa dei suoi genitori – a Monza – non lo hanno trovato. Sembra che in questo momento si trovi a Oslo, in Norvegia, o almeno questo è l’ultimo indirizzo conosciuto che aveva fornitoo a mamma e papà. Anche perché la serie di denunce già messe in carniere a partire dai 14 anni nella sua lunga attività lo vedeva rimbalzare da un angolo all’altro d’Italia se non dell’intero globo.

TUTTO PARTE dall’inchiesta che riguarda nove writer, appartenenti a un gruppo che si chiama Wca, ovvero “We can all” (“Noi possiamo tutto”), accusati di reati che vanno dall’associazione per delinquere al danneggiamento e imbrattamento all’interruzione di pubblico servizio allo spaccio di sostanze stupefacenti. Un’inchiesta, condotta dalla Polizia locale di Milano, che l’altro giorno ha portato all’arresto di due degli appartenenti al gruppo trovati in possesso di 12 chili di hascisc e marijuana. L’indagine del Nucleo antigraffiti della Polizia locale era iniziata due anni fa proprio a seguito di una serie di “attacchi” della Wca ai treni della metro di Milano. In questo periodo, gli investigatori sono riusciti a individuare i principali componenti del gruppo e in più occasioni è emerso un legame con lo spaccio di droga come fonte di sostentamento e di auto-sostentamento, oltre alla vendita di dvd con le imprese dei writer più selvagge (assalti sui treni, irruzioni nei depositi ferroviari). Nel corso delle perquisizioni, che si sono svolte a Opera, Segrate e Reggio Emilia sono state trovate anche 27 piante di marijuana pronte per essere essiccate oltre alla droga già lavorata, mentre tra gli oggetti trovati ci sono cartelli con la scritta «vietato attraversare sui binari» e martelli frangivetro. In questo contesto si inserisce l’azione della Polizia locale di Monza, che su richiesta della Procura di Milano e con l’autorizzazione a sfondare e forzare qualsiasi ostacolo avessero trovato sulla propria strada, si sono presentati all’alba nella casa dei genitori di S.M., 32 anni, da cui hanno sequestrato diverso materiale potenzialmente riconducibile alle famigerate imprese del gruppo: computer, hard disk, chiavette Usb con materiale video e fotografico all’interno, addirittura alcuni disegni del ragazzo, che ora verranno consegnati a periti per capire se si possano ricollegare ad alcuni dei disegni tracciati dai writers del gruppo. dario.crippa@ilgiorno.net

ARTICOLO DI DARIO CRIPPA DEL 18 AGGIO 2016, IL GIORNO

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