COMO
Ha creato, dal nulla, l’associazione “Per Como Pulita” che toglie i graffiti dai muri, ma si occupa anche di migliorare il decoro e la vivibilità della città. Anna Ballerini dice: «Questa idea delle cartoline mi piace molto e ben venga qualsiasi cosa ci possa tirare fuori da questa situazione. Qui non ne possiamo più. Abitiamo qui e ogni giorno vedere il lungolago dietro le grate è una ferita al cuore. Non abbiamo mai avuto un lungolago bellissimo, ma si vedeva il blu ed era un posto dove ci si poteva riposare e rilassare. Adesso è un disastro».
Per il gruppo di volontari che cerca di riportare il bello in città eliminando le situazioni di degrado, lo sfregio del lungolago è ancor più inaccettabile.
«Sapendo i problemi che ci sono stati, i pasticci che hanno fatto – aggiunge – tutto questo è molto amaro. Tendiamo a non passare più da lì, in modo da non vedere direttamente quello scempio».
Ballerini dice anche: «A Como siamo persone placide, ma sono convinta che se quello che è successo qui fosse accaduto da altre parti saremmo andati con i forconi per mettere a posto le cose. In italia ci sono tanti esempi di opere iniziate e mai concluse, ma per noi questa è prioritaria. Il lago è il nostro tesoro, chiuso e inaccessibile».
Poi fa l’esempio dei turisti di ritorno: «Un turista che è stato qui sei anni fa e torna oggi – conclude – si trova con lo stesso paesaggio. Come si fa a spiegare perché è ancora tutto fermo?».
«La figuraccia è a livello planetario, innanzitutto di chi amministra». • G. Ron.
ARTICOLO DI G. RON. DEL 18 MAGGIO 2016, LA PROVINCIA DI COMO
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