BRESCIA
Muri riportati al loro stato originario e multe più salate per i graffitari. Le prossime settimane segneranno un nuovo giro di vite nei confronti di chi imbratta i muri della città: parola del sindaco Emilio Del Bono, che ieri ha annunciato un inasprimento delle sanzioni pecuniarie amministrative per chi viene sorpreso a taggare gli edifici, privati e comunali. Oggi le sanzioni vanno dai 300 ai mille euro e salgono da mille a tremila se l’edificio è un bene artistico: la Giunta vuole cambiare il Regolamento di Polizia urbana per rendere le pene ancora più severe. «Vogliamo che il Consiglio comunale approvi le nuove misure prima dell’estate, i graffitari saranno sotto pressione», ha spiegato Del Bono. L’annuncio è arrivato durante la presentazione di «Puliamo Brescia», programma di restyling urbano promosso dal Comune e che partirà la prossima settimana grazie ad A2A Ambiente. Il primo intervento riguarderà due edifici in corso Magenta: il conservatorio Luca Marenzio, soprattutto nella parte posteriore che dà sui giardini Oriana Fallaci e il lato dell’auditorium San Barnaba che si affaccia sul corso. Poi toccherà all’arco di Palazzo Broletto che dà su via Mazzini e a due edifici in contrada del Carmine e in via Gabriele Rosa. In totale, circa mille metri quadrati di facciate ripulite e tinteggiate. «Abbiamo raccolto l’appello dell’amministrazione per una migliore qualità dell’arredo urbano – ha sostenuto Giovanni Comboni, vicepresidente di A2A -. A Brescia sta crescendo la consapevolezza della propria vocazione storico-artistica, muri puliti e un arredo urbano più curato sono una condizione necessaria anche per far crescere il turismo».
FULVIO RONCARI, presidente di A2A Ambiente, ha ricordato il servizio «Pronto Graffiti», attivato da Aprica nel 2010, che ha portato a 30 interventi su spazi pubblici e 75 su palazzi privati, con la pulitura di 12 mila metri quadrati di superficie marmoree e 14 mila metri quadrati di superfici intonacate. «Grazie a ditte specializzate, offriamo un servizio a prezzi calmierati: speriamo che l’intervento sugli edifici pubblici invogli anche i privati a fare lo stesso», ha ammesso Roncari.
PER IL NUOVO servizio, sono previste due tariffe. La prima, denominata «Start», prevede l’intervento solo sulle superfici intonacate, con una spesa di 40 euro per l’uscita, l’utilizzo dei materiali e la preparazione delle vernici a cui vanno aggiunti sette euro al metro quadrato. Con «Premium», invece, si può intervenire anche sulle superfici marmoree, con 12,05 euro al metro quadrato (che scendono a 8,25 euro per le superfici intonacate) e l’applicazione di una vernice «sacrificabile» che rende più semplice un nuovo intervento di pulizia in caso di un nuovo «tag». «E con 150 euro all’anno, che sui due anni sono scontati a 270 euro, tutti gli interventi successivi al primo costano 4 euro al metro quadrato», ha puntualizzato Roncari. Del Bono ha spiegato che «negli ultimi due anni e mezzo il fenomeno delle tag è calato: gli episodi permangono, ma sono diminuiti. Si vedono ancora molte tag in giro, ma alcune sono “storiche”, graffiti che i proprietari non cancellano da anni». «Solo imbecilli che sporcano i muri senza alcun valore artistico», nota il sindaco che precisa che nel solo 2015 ci sono state 80 persone – quasi tutte minorenni – denunciate per danneggiamento. Del Bono ha ricordato anche provvedimenti come la riduzione fino al 50 per cento del costo per l’occupazione di suolo con ponteggi e fino all’80 per cento per gli oneri di riqualificazione degli edifici del centro storico.
ARTICOLO DEL 24 GUGNO 2016, BRESCIAOGGI
La Loggia non molla e sostenuta da A2A Ambiente ingaggia una nuova battaglia contro il degrado urbano provocato da tag e graffiti. Un «restyling» che partendo da due edifici «simbolo» come San Barnaba ed il Conservatorio Luca Marenzio (dove i lavori inizieranno la prossima settimana) abbraccerà entro fine estate anche l’arco di Palazzo Broletto, il civico 20 di via del Carmine e altri stabili di proprietà comunale. «Abbiamo accolto di buon grado l’invito del sindaco ad intervenire sugli edifici pubblici, anche nella speranza che questo scateni una sorta di contaminazione positiva anche tra i privati» spiega il vicepresidente di A2A Giovanni Comboni che evidenzia come la crescente vocazione turistica e storico artistica di Brescia comporti una grande attenzione anche alla veste con cui la città si presenta. Incentivi e pugno duro. «In questi ultimi anni il fenomeno dei tag è calato notevolmente e il nostro impegno è di continuare sulla strada intrapresa, con incentivi per chi decide di pulire le facciate e un inasprimento delle pene per chi le sporca» gli fa eco il primo cittadino Emilio Del Bono che prima richiama l’abbattimento del 50% del costo del suolo pubblico per chi costruisce i ponteggi e poi annuncia che la giunta presenterà in Consiglio proprio una revisione del Regolamento di Polizia Urbana per innalzare le sanzioni per chi deturpa il patrimonio (attualmente oscillano tra i 300 e i 1000 euro, con punte di 3000 per i beni di pregio). Infine aggiunge:”I taggatori sono imbecilli che vanno messi sotto pressione: nel 2015 sono oltre 80 quelli denunciati alla procura, per lo più minorenni, e per tutti è previsto un percorso di giustizia riparativa». La proposta. Ma come funziona, per i privati, la nuova iniziativa di «pulizia» varata da Comune e A2A? «I privati potranno scegliere tra una formula di pulizia smart, solo per le superfici intonacate, che prevede un costo fisso di 40 euro e poi quello di 7 euro a mq, oppure una formula premium, che non ha costo fisso di uscita ma va dai 12,05 euro a mq per le superfici marmoree agli 8,25 per quelle intonacate, purché si agisca sull’intera facciata e al di sotto dei 3 metri di altezza» dettaglia il presidente di A2A Ambiente Fulvio Roncari. «Naturalmente questo trattamento non vale per i palazzi vincolati» aggiunge, precisando che esistono anche due formule «in abbonamento» che consentono di reintervenire sui successivi tag a prezzi vantaggiosi. L’intervento previsto da A2A e Palazzo Loggia per questa estate riguarderà circa 1000 mq (per un valore di 20 mila euro): dal 2010 ad oggi ne sono stati «puliti» indicativamente 30mila.
ARTICOLO DI ANGELA DESSÌ DEL 24 GIUGNO 2016, GIORNALE DI BRESCIA
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