«Quando il portinaio tutela il decoro urbano»

LO DICO A LA SICILIA

La facciata è certamente la parte comune che più caratterizza l’edificio condominiale e che contribuisce ad attribuire decoro architettonico all’edificio stesso. Tuttavia, un’intera città, a ben vedere, viene giudicata anche dallo stato manutentivo dei propri stabili e il termometro del grado di senso civico e di educazione dei cittadini è rappresentato dal modo in cui rispettano sia le strutture pubbliche sia i complessi immobiliari privati, e proprio la facciata, con sempre maggior frequenza, viene imbrattata con scritte o con disegni che, oggettivamente, danneggiano i proprietari del condominio, i quali risultano comprensibilmente infastiditi da un intervento che si sono ben guardati dal richiedere. La facciata, il muro di cinta del giardino oppure il solo portone d’ingresso dello stabile diventa la carta su cui alcuni giovani scrivono e disegnano per dare libero sfogo alla vena artistica e creativa. Compiuto il disastro, vanno individuati coloro che devono porvi rimedio. Inutile pensare, ovviamente, all’autore stesso del graffito. Pertanto non rimane il condominio che, in un certo senso, diventa così arbitro delle sorti della città: pulendo il suo edificio contribuisce senza dubbio a rendere più piacevole il contesto urbano in cui vive. Al riguardo, vorrei segnalare che il Contratto integrativo provinciale di Milano per i dipendenti da proprietari di fabbricati (portieri) ha tenuto conto delle nuove esigenze dell’utenza, inserendo nel contratto la rimozione-pulizia dei graffiti da parte del portiere dello stabile, previa adeguata formazione a carico della proprietà. Una nuova competenza da caldeggiare con vigore, anche nelle altre città italiane, in quanto si sta sempre più delineando la figura del portiere globale come colui che contribuisce a tutelare il decoro urbano.

 

INTERVENTO DI Francesco Vitale Rsa Fisascat Cisl Catania DEL 6 LUGLIO 2016, LA SICILIA