RENDE Per qualcuno sono opere d ‘ arte, forme espressive giovanili tipiche dei contesti urbani. Per altri, invece, si tratta soltanto di scarabocchi che deturpano i muri delle città. Resta tuttavia il fatto che disegnare graffiti, se non opportunamente autorizzati, è un reato punito dalla legge. Per questo motivo, nella notte tra venerdì e ieri, i carabinieri di Rende si sono avvicinati a un gruppetto di ragazzi avvistato davanti al Museo del Presente. I giovani intenti a spruzzare vernice sulla struttura comunale, alla vista dei militari in forza al Radiomobile, si sono immediatamente dati alla fuga. Ma gli esperti carabinieri ci hanno messo poco a bloccarli, anche se con qualche difficoltà. Uno dei ragazzi, nel tentativo di dileguarsi, ha infatti scagliato una bomboletta spray contro uno degli uomini che lo stava braccando. Non contento, una volta raggiunto, il writer s ‘ è lanciato contro il militare dando il via a una breve colluttazione. Ormai però era troppo tardi e il giovane, insieme ai suoi amici, è stato accompagnato in caserma per tutti i necessari accertamenti. Il graffitaro più esagitato, un 20enne residente proprio a Rende che ha pure provocato lievi escoriazioni al torace del carabiniere, è stato formalmente arrestato con l ‘ accusa di danneggiamento aggravato, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Al termine delle formalità di rito, il writer è stato rimesso in libertà in attesa dell ‘ udienza di convalida del suo arresto. Gli altri tre ragazzi, due 23enni e un 16enne anche loro rendesi, sono stati invece denunciati a piede libero per danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Gli atti relativi al più giovane sono stati ovviamente inoltrati alla competente Procura dei minorenni di Catanzaro. Avrà dunque uno strascico giudiziario la nottata a rischio di questi quattro ragazzi. Giovani appassionati come tanti loro coetanei dello stile di vita hip hop, una forma di cultura nata negli Stati Uniti che proprio nell ‘ area urbana cosentina ha le sue più solide radici calabresi. Una tendenza che tuttavia, in questo caso, li ha spinti oltre i limiti del codice penale.
Fabio Melia
ARTICOLO DEL 22 GENNAIO 2017, GAZZETTA DEL SUD
Enza P.C.
24 gennaio 2017 at 05:58
Nelle scuole va avviato dal MINISTERO DELL’ISTRUZIONE subito un “CORSO OBBLIGATORIO” per insegnanti e allievi sul rispetto della legge, la democrazia e il diritto.
Abbiamo ignoranti che non sanno educare ovunque: docenti, genitori, nonni, zii, scrittori, giornalisti, cantanti che sorridono sornioni e compiacenti se un ragazzino ha il pennarello o la bomboletta in tasca.
I risultati poi possono essere anche questi.
Siccome i vandali sono un prodotto della società malata alla fine spesso vengono giudicati con mestizia e tolleranza. Ma la società malata va curata alla base e tocca al governo governare e prevenire.
Da anni e anni ne parla e basta.
Lagnarsi e indignarsi lo possono fare i cittadini, ma il GOVERNO (chi c’è c’è a governare) DEVE fare in modo che il Paese non affondi LA SUA ATTRATTIVA TURISTICA (costruita in anni e anni di impegno di altri) sotto la banalità del potere assoluto delle lobby della bomboletta spray.
MILANO è MOSTRUOSA, per gli imbrattamenti di tag ovunque e l’attacchinaggio abusivo, mai contrastato, è inquietante, lo dicono i TURISTI STRANIERI ESTERREFATTI ai guidatori di TAXI.
Basta chiedere a loro, non servono altri sondaggi o autocelebrazioni senza costrutto.
Cambiare è possibile. Basta volere.