PISA
MURI, PALI dell’illuminazione, cestini dei rifiuti, cassonetti dell’immondizia ed ex cabine telefoniche: tutti vanno bene, nessuno escluso. Imbrattarli e usarli come supporti per messaggi o manifesti non è mai stato così facile. Una moda per qualcuno, un segnale di ribellione per qualcun’altro. Benvenuti nella città delle libertà. Libertà di espressione, libertà di parola e libertà di deturpare il decoro urbano che, giorno dopo giorno, si smarrisce nella nostalgia dei tempi che furono. Ieri mattina i cronisti de La Nazione hanno setacciato tutte le strade del centro storico per documentare la sporcizia e il degrado che, a poco a poco, stanno facendo il paio con i manifesti e le affissioni abusive che hanno prestato il fianco ad un’impunità generale e diffusa. Uno scempio per i residenti che, in tempi non ancora sospetti, avevano scelto di abitare in quello che, sulla carta, era considerato un salotto cittadino. Piazza delle Vettovaglie e le vie limitrofe hanno, da tempo, subito l’invasione di un degrado galoppante e inarrestabile. Murales variopinti e manifesti hanno, col passare dei giorni, avuto la meglio anche in vicolo del Moro e in via Facchini. Le stradine vicine a Piazza della Pera nonché via degli Orafi sferrano un cazzotto in pieno stomaco alle tante persone che gravitano, quotidianamente, intorno alla città. Manifesti abusivi affissi sui muri e tanfo di orina che distrugge le narici: questo il biglietto da visita giornaliero per le centinaia di turisti e le famiglie degli studenti fuori sede che, da anni, scelgono Pisa per la qualità delle cure e per la rinomata reputazione dei suoi tre atenei.
LE SARACINESCHE dell’ex cinema Ariston sono diventate ricettacolo di rifiuti: bottiglie di vetro, mozziconi di sigarette, alcolici abbandonati e fazzolettini di carta sporchi strizzano l’occhio ad un pot-pourri di manifesti affissi con la colla sulla facciata della struttura. Graffiti, affissioni abusive e scritte megalomani sui muri, accompagnati da un’inciviltà impunita e diffusa, hanno avuto la meglio anche in via la Nunziatina, via Facchini e via del Carmine. Per non parlare di Largo Ciro Menotti dove, oltre ai tanti messaggi, campeggiano da mesi centinaia di bottiglie di birra. Ma chi paga per il decoro urbano e la bellezza rubata ai residenti? «Iniziamo a far qualcosa di concreto – suggerisce un anziano ai cronisti -. Io avrei pensato ad un rimedio per migliorare il decoro della città e contemporaneamente rimpinguare le cassa comunali: da tempo cabine, cassonetti, colonne e facciate di palazzi sono oggetto di affissioni abusive da parte di persone più varie e, molto spesso, ad ogni volantino è accompagnato il numero di telefono. Ad ogni numero corrisponde un trasgressore: iniziamo a colpirli e, vedrete, che col tempo le persone smetteranno di trattare la città come cosa di nessuno». Spettacoli, badanti, annunci per affitti, offerta di sgombero e trasloco: sono tante e diverse le pubblicità, nonché i servizi, offerti abusivamente sulle pareti di facciate e muri pubblici. «Oltre alle multe un buon deterrente sarebbe – conclude una signora – far pagare le spese di rimozione agli incivili che appestano la città a loro piacimento». Le fa eco la vicina di casa: «Decoro urbano? Quando mai! Sono una miriade e ovunque i manifesti abusivi attaccati con la colla su cassonetti, pali della luce e contatori elettrici e io non ho mai visto sanzionare nessuno»
Di FRANCESCA FRANCESCHI
ARTICOLO DEL 14 FEBBRAIO 2017, IL GIORNO
Mara Iapoce
10 gennaio 2018 at 21:05
https://www.change.org/p/presidente-del-consiglio-certezza-della-pena-per-i-vandali-delle-bombolette
Lo so che, in quanto associazione che si muove su questo terreno da anni, ci avrete pensato anche voi, però se vi interessa, vi propongo la petizione di cui sopra da me lanciata su change.org: spero possiate condividerla e firmarla, o semplicemente darmi qualche consiglio. Grazie.