CONEGLIANO
Webster è di nuovo al lavoro sul muro di via Matteotti. L’autore del discusso graffito della Madonna con la bomba atomica tra le braccia, ieri, è tornato come fa spesso lungo il muro della Ferrovia che ha avuto in concessione nel 2003 per dare forma a una nuova opera. Dopo aver coperto con della vernice bianca parte del graffito che ha infastidito alcuni coneglianesi, ha cominciato a tracciare le linee della sua prossima opera. «Basta polemiche, basta interviste -dice gentilmente- la vicenda è già stata chiarita e di parole ne sono già state dette anche troppe». Non svela quale sarà il soggetto del murales che ha in mente anche perché prenderà forma piano piano. Intanto si lascia ispirare dalla musica. Fa qualche passo indietro rispetto al muro e osserva lo spazio sul quale libererà la sua creatività. Le cuffie con la sua musica fermano il rumore del mondo, del traffico, dei treni. Lungo quel muro, quasi tutti i graffiti sono a firma sua. Ce n’è un altro con il quale Webster ha espresso il suo sentire religioso. La protagonista è una donna anziana che tiene in mano un cartello sul quale è scritta una frase riguardante l’eutanasia. È il pensiero dell’artista sul tema, è il suo modo di esprimersi. Molti lo fanno con le parole, magari sui social e pure in modo maleducato. Lui lo fa con linee, forme, colori, sul muro. Perché l’arte non è solo un’opera da vedere e ammirare, ma è innanzitutto il modo di esprimersi di una persona.
ARTICOLO DEL 14 FEBBRAIO 2017, IL GAZZETTINO
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