Salerno
Sono assurti a nuova “gloria” i writer salernitani – anche se qualcuno li chiama semplicemente “vandali” -dopo che alcuni di loro, in maniera anonima ed efficientissima, hanno provveduto ad imbrattare con un pennarello indelebile la nuova passeggiata in legno inaugurata qualche giorno fa sulla spiaggia di Santa Teresa. Nessuno però, prima dell’indignazione generale dovuta alla profanazione del luogo, sembra mai aver fatto caso al dato, incontrovertibile, che i muri della città sono tutti ricoperti da murales, scritte, disegni, graffiti , alcuni belli, ma per la maggior parte orrendi. Non si salva un muro, non sfugge al sacro fuoco della bomboletta spray neanche un angolo di palazzo. Da Mercatello a Fratte, da Giovi al porto è un susseguirsi di affreschi, alcuni dei quali esilaranti, ma nella maggior parte dei casi, bruttissimi. Alcune scritte, ad esempio, sono diventate storiche: la ristrutturazione di un condominio in via Grafeo, nei pressi di piazza San Francesco, ha portato un certo disappunto tra coloro che percorrevano la strada. Infatti i lavori hanno cancellato la storica scritta “Cippa Lippa Coniglione; mangia il carotone”. Tempi che non torneranno, così come resterà memorabile la sfuriata televisiva dell’allora sindaco De Luca, che, dopo aver letto su un muro imbrattato la frase poetica “Frullino, tu sei il mio battito d’ali”, svergognò con un cazziatone video l’incauto artista. I graffiti, o pseudo tali, si dividono in svariate categorie, ma hanno come comune fattore di democrazia l’essere suddivisi in modo quantitativamente identico, in tutti i quartieri, sui ponti (spesso sotto), alle uscite della tangenziale e delle autostrade. La maggior parte è basata sul tifo calcistico. Strati di vernice spray sono il termometro dell’umore dei tifosi della Salernitana. Da notare, per esempio, i cavallucci marini granata apparsi in tutta la città dopo la storica promozione in B. Ovviamente abbondano le scritte, quasi tutte in granata, inneggianti gli Ultras. Ispira quasi tenerezza la scritta “Ultras solitario” in via Mario Fabio, nei pressi dello stadio Vestuti. Altra categoria piuttosto gettonata è quella che riunisce le scritte politiche, che si dividono tra frasi e disegni; perlopiù tendenti a destra, sono facili da trovare. “Forza Nuova” è quasi ovunque; più rare, ma pure presenti le croci celtiche. Ogni tanto ricompare una svastica, talvolta disegnata al contrario. Da sinistra, quasi tutto tace. Da qualche tempo, invece, stanno cominciando a comparire enormi cuori alati che contengono il nome del Picasso di turno e quello dell’amata. La maggior parte di questi sono decisamente brutti, ma con qualche picco di bellezza. Le strutture che catalizzano le attenzioni dei writer sono per lo più le scuole; messaggi, spruzzati nel corso degli anni, fanno vivere al lettore appassionate e spesso sgrammaticate storie d’amore, con messaggi inneggianti a occhi di cerbiatto, a notti insonni, a richieste di perdono. Più prosaicamente qualcuno offende la ragazzina che lo ha respinto. Talvolta, in maniera abbastanza cruda, si accenna a piccoli tradimenti. Caso a se’ il magistrale di piazza XXIV Maggio. Gli studenti, infatti non tengono conto, o forse lo ignorano proprio, che la facciata che dà sulla piazza è quella del Tribunale di sorveglianza, unico palazzo pubblico, oltre le scuole, ad essere ridotto in uno stato veramente pietoso, come sottolineato da un poliziotto di guardia, che oltre a lamentarsi dei coloratissimi graffiti, spiega che sono state fatte diverse richieste per dare alla struttura un tono più consono al ruolo che svolge.
Articolo de La Città di Salerno di Vincenzo Negri del 3 Ottobre 2015
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