SAN CASCIANO
Il parcheggio dello Stianti assomiglia a una galleria degli orrori: su ogni parete, su ogni colonna, sui ballatoi, nei bagni e su ogni porta sono vergate bestemmie, parolacce, frasi d’amore e di odio. E poi, mura sfondate, piastrelle divelte e giochi per bimbi distrutti nel vicino Parco del Poggione. Negli ultimi due anni la polizia municipale di San Casciano, grazie a quaranta telecamere a circuito chiuso, è riuscita a identificare e sanzionare i 25 writers, per lo più minorenni, che hanno utilizzato i beni della collettività per sfogare rabbia e disagio. E ora il Comune ha deciso di correre ai ripari. Due assessori, Elisabetta Masti e Chiara Molducci, hanno voluto lanciare un appello a tutte le famiglie sancascianesi, soprattutto a quelle con figli adolescenti. «Siamo a vostra disposizione qualora sentiate la necessità di un confronto sulle problematiche e sui percorsi di crescita dei vostri figli. Rivolgetevi al nostro sportello per la mediazione familiare, partecipate ai cicli di incontri con esperti e insegnanti su vari temi che interessano il complesso mondo dell’adolescenza». Insomma, in via Niccolò Machiavelli – sede dell’amministrazione comunale – si rendono conto che quello dei writers «inizia a essere un problema per tutta la comunità», che va risolto non solo con una multa o con la convocazione dei ragazzi e dei loro genitori negli uffici della polizia, ma coinvolgendo assistenti sociali e psicologi. E ora si sta valutando anche un’altra ipotesi, quella dei lavori «civicamente utili»: «Chi danneggia un bene di tutti e imbratta le mura con le bombolette spray dovrà rimbiancare quelle pareti che ha vandalizzato – aggiunge la Masti – Così prima di rifarlo ci penserà due volte». A San Casciano, però, i cittadini sono divisi tra chi derubrica questi atti a «ragazzate» e chi, invece, chiede «punizioni esemplari». Il parcheggio dello Stianti, 250 posti auto suddivisi in tre piani collegati da scale e un ascensore che porta direttamente nel cuore della città, «da almeno cinque anni è ostaggio di alcune bande di ragazzini», racconta un residente della zona che, per timore possano danneggiargli l’auto (come già accaduto) preferisce l’anonimato. «Qualche volta ho provato a rimproverarli ma per tutta risposta mi hanno mandato a quel paese. Dopo che ho trovato le gomme della mia macchina squarciate ho deciso di farmi gli affari miei». Al piano terra dello Stianti c’è il capolinea della Sita sempre affollato di gente. Due ragazze, nell’attesa di salire sul bus, con un pennarello scrivono il proprio nome sullo schienale di una panchina circondandolo di cuoricini. «Perché lo facciamo? Boh… Mica si fa del male a qualcuno», dicono. E se gli si chiede cosa ne pensino di tutte quelle frasi oscene che campeggiano nel parcheggio, le due rispondono che «a San Casciano ci divertiamo in questo modo perché non c’è nulla da fare». Poco più in là una coppia di anziani, Lapo e Marisa, racconta con un po’ di imbarazzo che il loro nipotino di 16 anni, lo scorso anno, è stato «beccato» a imbrattare una colonna di un altro parcheggio, il Chisci, e i suoi genitori hanno dovuto pagare 100 euro di multa. Come è andata a finire? «È stato rinchiuso in casa per un mese senza telefono e computer». L’assessore Masti, dopo che nelle scorse settimane la municipale ha identificato quattro writer minorenni, è categorica: «Se le famiglie non riescono a gestire i propri figli chiedano aiuto, non c’è nulla da temere. I nostri uffici sono sempre aperti».
ARTICOLO DI SARA FIORETTO DEL 4 FEBBRAIO 2016, CORRIERE FIORENTINO
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