Vandali imbrattano la stazione Il sindaco Sermenghi promette: «Queste persone verranno punite»
CASTENASO
SCRITTE e graffiti. Sui muri della stazione di Castenaso ogni angolo è stato imbrattato da vandali che hanno utilizzato bombolette spray per scarabocchiare. Una situazione nota, peggiorata nel corso delle ultime settimane e che ha attirato l’attenzione delle decine e decine di pendolari che quotidianamente transitano. E qualcuno già teme che possa riaccadere l’episodio di novembre, quando la città si svegliò sotto scacco dei graffitari: in una sola notte, mani ignote imbrattarono muri, centraline elettriche, segnaletica stradale, serrande dei negozi del centro, furgoni e pareti dello stadio Negrini. Un’azione che fu condannata da più parti, e che vide subito un gruppo di volontari rimboccarsi per ripulire almeno l’impianto sportivo. E da allora, non passa giorno che tra Castenaso e frazioni non spunta una nuova scritta o disegno. «SONO sicuramente giovani che non sanno cosa fare e si divertono a rovinare pareti pubbliche e private», commentano alcuni residenti, a tratti rassegnati. A non arrendersi però, è anche il sindaco di Castenaso Stefano Sermenghi, che continua sulla linea dura: «Conosciamo bene la situazione della stazione – spiega – ma gli immobili sono di proprietà di Tper e lì non possiamo intervenire -. Siamo dietro i responsabili, e prima o poi li sorprenderemo sul fatto. Più prima che poi. Gli stiamo dietro. Non lasceremo – conclude – che simili azioni passino inosservate. Sono gesti che offendono la collettività». Una posizione sostenuta dall’intera comunità, che spesso utilizza a i social per segnalare nuove scritte e imbrattamenti in varie zone. «Questa non è arte – concludono i castenasesi – ma poco rispetto verso i beni a disposizione di tutti. Sono tante le iniziative e gli spazi dove i giovani possono sfogarsi, perchè non utilizzarli?» – si chiedono -.
ARTICOLO DI CARUSONE
ERON E I GRAFFITI SULLA SHOAH
RIMINI
PER RICORDARE le vittime della Shoah ogni anno vengono proposte nuove iniziative per coinvolgere i giovani.Un’idea originale è stata realizzata da Eron, artista riminese, che ha disegnato con degli spray l’immagine di Anna Frank su una vecchia carrozza di treni dello stesso modello che i soldati tedeschi utilizzarono per le deportazioni nei campi di concentramento. I giovani non devono essere indifferenti alla violenza ma capaci di trasformarla in accoglienza.
ARTICOLO DI MARTINA VALENTINO, III B, SEZIONE “CRONISTI IN CLASSE 2016″
Inchiodare i graffitari : già sentiti dei testimoni Tutti gli atti in procura
URBINO
E’ STATO un vero blitz, una spedizione ben preparata, da più di uno, non certo ragazzini sprovveduti. L’atto di vandalismo verificatosi domenica mattina, verso le 8, in centro storico, è opera di un gruppo di giovani, ma non giovanissimi: le indagini stanno continuando serrate e ieri gli agenti della Polizia Municipale di Urbino hanno sentito un primo testimone e nel pomeriggio altri due; si raccolgono informazioni da quelle persone che di prima mattina erano già in piazza della Repubblica e nelle vie del centro, gestori di bar, edicole, esercizi, passanti, per identificare i responsabili delle decine di scritte e graffiti su muri, portoni, monumenti, cartelli stradali, ecc. Che siano allora persone, più di due probabilmente, che abbiano lasciato l’auto nel parcheggio e poi si siano mosse a piedi disegnando firme e graffiti, «Boem» in particolare, in verde o arancio, e poi siano andati ai collegi, incontrando amici o conoscenti e si siano fermati lì? Tutto da verificare ancora, ma le informazioni raccolte in questi giorni sono fondamentali, insieme alle immagini della video sorveglianza.
TUTTE le informazioni sono trasmesse alla Procura e anche la polizia è al lavoro, ma nel frattempo il Comune si è attivato per contattare la Soprintendenza e interessare anche il Nucleo di Tutela del patrimonio culturale dei Carabinieri. «L’ufficio per il decoro urbano attraverso Luana Alessandrini si è mosso subito e abbiamo già pensato di istituire un protocollo – spiega l’assessore Crespini -, in accordo con la Soprintendenza, con la Scuola di Restauro dell’Università, l’Isia, l’Accademia di Belle Arti, il Liceo Artistico e l’associazione Anteas che si occupa di giovani, per creare degli angeli custodi del patrimonio della città, come accade in altre città Unesco, in modo che gli enti coinvolti possono provvedere alla pulizia dei monumenti sporcati. Vogliamo essere d’esempio di fronte ad episodi di questo tipo».
ARTICOLO DI LARA OTTAVIANI
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