Basta graffiti , linea dura contro i vandali

UDINE

Imbrattati edifici pubblici e privati. La minoranza chiede più controlli. L’assessore Pizza: invitiamo la gente a segnalare di Alessandra Ceschia Scarabocchi e scritte, quando non addirittura insulti. Così dilaga una nuova forma di violenza, sottovalutata e spesso impunita, ma non per questo meno grave. Non è forse, infatti, un atto di violenza quello che danneggia recinzioni e palazzi senza curarsi dei danni che altri dovranno pagare? Dopo decine di episodi che hanno bersagliato edifici pubblici e privati, imponendo spese alla collettività per ripulire muri e colonnati, ora la gente reclama un giro di vite e sanzioni esemplari per fermare un fenomeno che, lungi dal nascere con velleità artistiche, rappresenta una forma di prepotenza che contribuisce al degrado cittadino. A segnalare lo scempio che la città sta subendo e a chiedere provvedimenti per far cessare questi fenomeni è un’interrogazione che Giovanni Marsico, consigliere comunale del gruppo “Identità civica”, ha presentato. Nel documento l’esponente di minoranza menziona le intollerabili condizioni in cui è stato ridotto Vicolo Agricola (laterale di via Liruti), dove i muri degli edifici sono stati imbrattati con scritte vergognose, per non parlare di via Bersaglio, stesso dicasi per vicolo della Banca. Senza fine la barbarie in vicolo Sottomonte e a ridosso della terza cerchia muraria della città nel vicolo interno a Porta Manin, di fianco alla Porta San Bartolomeo. Ma l’elenco potrebbe continuare. A sollecitare interventi immediati, con il potenziamento della videosorveglianza è anche Anna Chiarandini del gruppo di Identità civica, che sta raccogliendo documentazione fotografica delle numerose manifestazioni di inciviltà sul territorio comunale, mentre chiede che i responsabili vengano individuati. Prende forma da queste premesse l’interrogazione presentata dal gruppo consiliare che sarà discussa in consiglio. L’intenzione di intervenire con decisione per impedire il dilagare del fenomeno coinvolge il consiglio comunale in maniera trasversale. L’assessore comunale alla mobilità e all’ambiente Enrico Pizza chiarisce infatti che «queste persone non vanno assolutamente definite artisti, ma vandali. Vicolo Agricola, fra l’altro, rientra in una zona già sorvegliata dalle telecamere della vicina caserma. Di telecamere in città ce ne sono a sufficienza e non riteniamo di doverne installare ancora. Fra l’altro – aggiunge Pizza – queste persone spesso entrano in azione indossando maglie con il cappuccio, un abbigliamento che li rende comunque irriconoscibili. Esortiamo piuttosto tutti i cittadini a contrastare il fenomeno segnalando tempestivamente alle forze dell’ordine questi atti odiosi. Non possiamo riempire la città di telecamere, nè mandare i vigili a presidiare tutti i monumenti ma, certamente, le pattuglie devono monitorare anche questo fenomeno e le sanzioni a chi imbratta i muri devono essere esemplari».

MESSAGGEROVENETO DEL 20 MARZO 2016

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