L’inchiesta La procura per i minori al lavoro per dare un volto a una «banda» imbrattatrice
Non solo disegni ma anche danneggiamento e vandalismo
Brescia – Avvolti nei loro giubbotti gabber, il cappellino da baseball calato sui capelli rasati o lasciati sciolti e incolti sul collo, hanno preso di mira con le loro bombolette spray i muri di mezza città. Ma non si sarebbero limitati a colorare pareti grigie e anonime, infrangendo già in tal modo la legge. Avrebbero anche danneggiato e rovinato immobili privati e beni comunali. E così tre ragazzini, non hanno ancora spento 18 candeline sulla torta, tre giovani writers sono indagati dalla procura dei minori di Brescia per imbrattamento. Il fascicolo è sul tavolo del sostituto procuratore Gianfranco Gallo. In tre sono già indagati, mentre la posizione di un quarto sarebbe ancora al vaglio del magistrato che deve decidere se iscrivere anche quest’ultimo sul registro degli indagati.
I tre ragazzini, secondo quanto appurato dagli investigatori della polizia locale incaricati dal pm di svolgere le indagini, farebbero parte di una vera e propria «banda», un gruppo di giovani che si ritrova in alcune zone della città e poi pianifica gli «interventi». Ai ragazzini sarebbero attribuite dagli inquirenti almeno una ventina di performance, una ventina di azioni, armati di bomboletta spray, contro i muri dei palazzi cittadini. Non è escluso che prima che il magistrato chiuda l’inchiesta gli indagati possano ancora aumentare e che gli investigatori riescano a individuare anche altri componenti della banda di writers.
La banda di aspiranti artisti graffitari, stando ad alcune segnalazioni raccolte sul territorio, sarebbe composta da una decina di ragazzi, tutti abili con colori, spray e vernici, tutti pronti a rischiare di mettersi nei guai pur di colorare ampie pareti, lasciando la propria «firma». I tre minorenni indagati dalla procura non sono i primi giovani bresciani a finire nei guai per «deturpamento e imbrattamento di cose altrui». A maggio la vigilanza della metropolitana aveva incastrato due ragazzi (un 18enne di Brescia e una coetanea) perché sorpresi a imbrattare una stazione della metropolitana. Il ragazzo aveva ammesso di essere l’autore del graffito ed era stato denunciato, mentre la ragazza era tornata a casa con il padre. Altri due ragazzi, un 19enne di Brescia e un 18enne di Ospitaletto, nel maggio del 2012, erano stati denunciati dagli agenti della Volante per aver imbrattato alcuni muri in via Di Vittorio. A marzo, sempre dello scorso anno, altri tre writers erano stati pizzicati dalla polizia locale: incastrati dalle foto postate su Facebook.
Articolo di Wilma Petenzi apparso dul Corriere della Sera edizione Brescia
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