Identificati Sneg e Alfa, i due writer che hanno sfidato il sindaco Pisapia

Perquisite le abitazioni dei due giovani: trovate vernici e macchine fotografiche

Hanno 24 e 18 anni. Avevano imbrattato largo Paolo Grassi

dopo il «Cleaning Day» e un treno della metropolitana.

 

Hanno un nome e un cognome «Sneg» e «Alfa», due tra i writer «più attivi di Milano», come li definisce il Comune, che recentemente hanno lasciato le loro firme a vernice spray sui muri di largo Paolo Grassi e su un treno della linea 3 della metropolitana. In quel caso accanto alla tag SNEG appariva anche una dedica ironica: «Per… Pisapia!». I carabinieri del Nucleo informativo del comando provinciale di Milano e la polizia locale hanno perquisito le case dei due writer, che appartengono alla crew conosciuta col nome «PTS».

IDENTIFICATI E DENUNCIATI - Le forze dell’ordine hanno reso note soltanto le iniziali dei due denunciati. «I giovani, M.L. e M.M. – spiega Palazzo Marino in una nota – hanno 24 e 18 anni e sono stati identificati nel corso di articolate indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano e svolte in sinergia dalla Polizia locale e dai Carabinieri. Le indagini riguardano anche i muri di largo Paolo Grassi e del centro di aggregazione Garibaldi – Falcone e Borsellino, imbrattati nella notte tra il 21 e il 22 luglio con diverse scritte tra le quali spicca la tag di SNEG».

LUOGO SIMBOLO – In occasione del «Cleaning day» nazionale del 26 maggio, organizzato dall’Associazione Nazionale Antigraffiti, dal Comitato Abruzzi Piccinni e dall’Associazione Milano Muri Puliti, era stata pulita l’intera area di largo Paolo Grassi, incluso il monumento ai Caduti per Servizio Istituzionale e tutto il perimetro della sede del C.A.M di Zona 1. All’evento avevano partecipato con i cittadini anche il sindaco Giuliano Pisapia. Largo Paolo Grassi era diventato così una sorta di simbolo della battaglia cittadina contro il degrado urbano causato dal writing vandalico.

CLEANING DAY ITALY, II CITTADINI RIPULISCONO I MURI IMBRATTATI DA SCRITTE DI VERNICE SPRAY

 

L’IMBRATTAMENTO NOTTURNO – Due mesi dopo, nella notte di domenica 22 luglio, i muri di largo Paolo Grassi erano stati di nuovo pesantemente imbrattati, con firme SNEG ovunque, e il sindaco aveva sporto denuncia contro ignoti. Il 6 settembre era stata trovata la tag con dedica «Per Pisapia» su un treno della metropolitana, alla stazione San Donato, sempre con la firma SNEG. Nello stesso periodo i due indagati hanno anche imbrattato molti muri di largo La Foppa. Sono in corso accertamenti sul materiale sequestrato in casa dei due giovani. Tutta l’attrezzatura del perfetto graffitaro: vernici, macchine fotografiche e cellulari. Soddisfatta Fabiola Minoletti, Segretario dell’Associazione Nazionale Antigraffiti: «Siamo contenti che i colpevoli di queste azioni di writing vandalico estremo e provocatorio siano stati identificati dalle forze dell’ordine».

 

Articolo apparso sul corriere.it del 25 settembre 2013 a firma di Armando Stella

 

 

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6 Responses to Identificati Sneg e Alfa, i due writer che hanno sfidato il sindaco Pisapia

  1. anna ballerini Rispondi

    26 settembre 2013 at 13:57

    Se sono maggiorenni perchè mettere SOLO le iniziali? Tutti devono sapere chi sono questi cretini, sia i vicini di casa, sia gli amici dei genitori ed anche i datori di lavoro se nel caso. E’ ora di finirla di questa storia della privacy. Come cittadino ho il diritto di sapere.
    Una volta appendevano ad una gabbia, ed al pubblico ludibrio,un condannato per crimini adesso non si possono sapere nemmeno i nomi! A mio avviso non è solo una cosa stupida, è anche ingiusta.

    • Mauro e Gisella Rispondi

      29 settembre 2013 at 22:00

      Chi vuole che siano, signora Anna? I classici figli di papà, annoiati dal non far nulla, o gli anarchici, o i membri dei centri sociali. Oggi siamo stati in visita a Cremona, e il segno che hanno lasciato questi lobotomizzati era più che esplicativo della loro identità. Anche il segno dell’indifferenza dell’amministrazione comunale, però…

  2. Luisella Di Girolamo Rispondi

    28 settembre 2013 at 21:28

    La storia della privacy sta impedendo una marea di sane e doverose azioni per .il rispetto della legalita’. Poi , se siamo braccati dai vari whatsapp, Facebook, twitter e simili, questa non e’ violazione della privacy. Contraddizioni del mondo contemporaneo …

  3. Arianna Rispondi

    28 settembre 2013 at 21:44

    Find ad ora credo che pochi o nessuno si siano posti questa domanda : a parte i costi enormi a carico delle istituzioni per la ripulitura, quali sono i costi che un writer sostiene per procurarsi .il necessario per i suoi “capolavori”? Non credo siano irrisori. Inoltre , se vivono di spostamenti continui e ricerca di informazioni sui luoghi da colpire , non lavorano. Ergo : sono i classici figli di papa ‘ che, siccome annoiati, passano il tempo cosi ‘? Oppure c’e’ un mercato nero delle bombolette? Io so solo che ho visto uno studente del liceo artistico di mia conoscenza impegnato nella realizzazione di uno scarabocchio idiota . Credo che tracciare l’identikit del writer possa aiutare molto alla ricerca di soluzioni .

    • Mara Iapoce Rispondi

      30 settembre 2013 at 21:54

      In effetti tracciare il profilo del writer, conoscere le sue abitudini e le sue capacità di spesa aiuterebbe non poco a combattere e prevenire il fenomeno. Mi chiedo comunque che utilità possa avere vendere bombolette in centri di bricolage e simili, quando la maggior parte dei lavori di verniciatura di un essere umano normale avviene tramite ben altri strumenti. Anche la restrizione della loro vendita può essere un buon deterrente.

  4. Stefano Rispondi

    22 ottobre 2013 at 18:57

    Segnalo solo che Lunedì mattina mi sono trovato di fronte la metro deturpata da un graffito di sneg con tanto di firma della crew OAS. Il lavoro era nuovo di zecca.
    Morale: l’identificazione non è servita a nulla, questo continuano il loro lavoro indisturbati.
    E’ davvero avvilente.

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