Negozianti-pulitori aiutati dal Comune

BOLOGNA – La lotta ai graffiti e al degrado non conosce tregua. E per vincere i cittadini e le istituzioni si alleano.
L’esempio pratico, nell’ambito dei progetti di Cittadinanza Attiva, arriva da via Matteotti, dove un gruppo di commercianti ha deciso di scendere in campo per pulire e cancellare le molte scritte che deturpano i muri della strada. Non saranno soli, perché al loro fianco è sceso il Comune, che ha messo ha disposizione dei commercianti due persone che li aiuteranno nell’opera di ripulitura e ritinteggiatura.

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3 Responses to Negozianti-pulitori aiutati dal Comune

  1. Cassandra Stanca Rispondi

    7 maggio 2014 at 11:09

    L’invidia non è un buon sentimento, quindi eviterò di invidiare chi abita a Bologna, comune notoriamente rosso, che “usando l’intelletto e scrollandosi di dosso ideologie demenziali, che collocano la tolleranza a sinistra e la voglia di ordine e pulizia a destra”, sta già dimostrando la sana e civilissima volontà di creare velocemente sinergie di ripristino del decoro cittadino. E lo fa approfittando della buona volontà dei cittadini, apprezzando e sostenendo concretamente azioni di cleaning.

    Brava Bologna.. ..Milano Città di Expò, a meno di un anno dall’avvio dell’evento “ci pensa su”, e… poi “ci pensa su”, poi ..”ci pensa ancora un po”.
    Per togliere i graffiti i volontari, sempre pronti, bisogna che si trovino anche lo sponsor che paghi i materiali, oppure si devono autotassare, oppure fermarsi e non fare nulla.
    Mentre i writer, velocissimi a vandalizzare interi quartieri in una notte, ed evidentemente benestanti (non socialmente disagiati, solo mentalmente arretrati), altrimenti non si spiegherebbe dove trovino tanto danaro per le loro bombolette, imperversano, sporcano e devastano con tag e stiker tutto, ma proprio tutto tutto. Cordialmente Cassandra

  2. Andrea Rispondi

    15 settembre 2014 at 13:57

    Non invidiare nulla, via Matteotti e´ sporca non e´ stato fatto nulla.

  3. Cassandra Stanca Rispondi

    16 settembre 2014 at 07:01

    Dovrei dire “Mal comune mezzo gaudio” dunque.
    O meglio MALE COMUNE NEI COMUNI MEZZO GAUDIO.
    Ma com’è che io invece mi sento tanto triste e non sento nessun gaudio?

    Vedo il tuo commento Andrea sulla nuova tendenza che rilevo: far fare piccoli eventi di cleaning a pochi cittadini (ma con l’assessore) e poi farci sopra un gran can can mediatico e propagandistico (conniventi e colpevoli i mezzi di informazione e questo mi imbarazza) e sottacere, anzi TENERE QUASI SEGRETI sul sito del COMUNE (cosa assurda e ridicola) se sono opera dell’Associazione Nazionale Antigraffiti che vedo riesce a fare VERI MIRACOLI.
    Come il ripristino della BELLEZZA dei Giardini della Guastalla e nel quartiere periferico di Affori la Villa Litta Modignani, gioielli trascuratissimi che ora sono sotto le protezione attenta dei vostri angeli

    Mi piace la tua calma olimpica quando affermi dopo l’interventino a Quarto Oggiaro:

    “Finalmente si sta espandendo la voglia di fare dei milanesi. Dopo anni di attività di nostro attivismo, qualche cleaning parte in maniera autonoma in città.
    Rimane da capire perchè il Comune non pulisca le proprie proprietà pubbliche, lasciando con fatica le autorizzazioni alle associazioni che pulirebbero volentieri per il bene di tutti. Mesi di attesa per ripristinare un palazzo pubblico: l’assurdità di un paese che non sa cogliere i gesti d’amore che crescono dal basso”

    SI AGGIUNGO IO: RIMANE PROPRIO DA CAPIRE COME POSSA IL COMUNE SPUTAZZARE IN FACCIA DISINTERESSE NON SOLO A VOI, MA AI CITTADINI DI AFFORI (come fossero figli di un Dio minore) e soprattutto agli sponsor che consentono di fare molte azioni di cleaning e che sono pure stranieri e pagano e lavorano fisicamente per sostenere Milano e la GIUNTA PIù INGRATA E STRANIZZATA che io abbia mai immaginato. Chissà cosa pensano quegli sponsor che han pagato la ripulitura per anni del muro di piazza Cardinal Ferrari da voi adottato e ripulto ripetutamente e ora in effervescenza di totale Street art. Ma si dai era d’uopo quella scelta “in fondo quella dove si staglia la meravigliosa piccola chiesa di San Calimero è afferibile a un’area degradata di periferia tipo calvalcavia ferroviario..no? O
    NO?
    Bhe se ci riuscite spiegate voi dell’associazione a chi non butterà “sicuramente più danaro in questa città ingrata e ubriaca” altre energie che non è per far un insulto all’azienda sponsor, ma a voi..magari ci riuscite. Auguri tanti tanti tanti Cassandra

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