LA MADRE DI UNO DEI due quindicenni denunciati: «E’ GIUSTO CHE PAGHI»
AOSTA – Le famiglie dei due quindicenni che si sono divertiti a imbrattare con la vernice spray i muri di mezza città, edifici pubblici e autobus compresi, rischiano di pagare molto care le bravate dei figli. Il Comune di Aosta ha deciso di costituirsi parte civile nel procedimento penale avviato dalla Digos, che ha individuato i due ragazzini grazie a una telecamera di sorveglianza. I «writers» sono stati denunciati al Tribunale dei minori.
Oltre al Comune di Aosta, stanno facendo la conta dei danni anche quei proprietari che si sono visti scambiare i muri di casa per un foglio da disegno. I ragazzini aostani, tra l’altro, non si sono sforzati di realizzare opere d’arte: hanno semplicemente scritto ovunque, pure sui muri della Cattedrale, «Kato» e «Sappy», ossia il personaggio di un manga (il primo) e una canzone dei Nirvana (il secondo), facendosi spesso beffe delle telecamere di videosorveglianza, salvo venire poi identificati proprio grazie a queste. Il sindaco di Aosta, Bruno Giordano, ha spiegato di aver parlato con la mamma di uno dei ragazzini: «Si è detta d’accordo sul fatto che è giusto far capire a suo figlio la gravità del gesto compiuto, ed è giusto contribuire a riparare i danni. Non ambisco di certo a veder condannati quei ragazzini: mi interessa però che comprendano appieno il significato della cosa pubblica. Quando imbratti una città fai un danno anche a te stesso, non solo agli altri».
Articolo pubblicato su La Stampa il 18 settembre 2014
Luciano
19 settembre 2014 at 21:54
Una delle cause del dilagare del fenomeno è senz’altro la progressiva disattenzione educativa di molti genitori, probabilmente anch’essi colti da assuefazione, spesso inconscia, alla visione del degrado presente in ogni città. Se non si ripristina quanto prima una presa di coscienza civica a partire dalle famiglie per proseguire negli ambienti scolastici, a partire dalle materne, la situazione è destinata a divenire irreversibile, se non lo è già. L’età adolescenziale, sappiamo tutti che è caratterizzata da rapida evoluzione non solo fisica, ma anche comportamentale; è quindi determinante l’attenzione e la guida che genitori ed insegnanti possono imprimere nel percorso dei ragazzi, nella transizione di questo periodo, come decisiva può essere la posizione di giusta severità da parte delle Istituzioni nel reprimere e punire gli eccessi di esuberanza incontrollati, che portano i ragazzi a disconoscere ogni regola del convivere e del rispetto della cosa pubblica che è anche loro. Devono essere messi di fronte a realtà che non condividono e talvolta ignorano, affinché ne prendano atto in maniera tangibile, attraverso sanzioni che i loro genitori saranno tenuti a pagare (senza che siano ridotti alla fame).
In assenza di tali condizioni, avremo ancora a che fare a lungo con problemi che è inutile continuare ad attribuire a “disagio sociale”, mancanza di spazi, arte incompresa etc. E’ una strada irta di ostacoli, per come questi si sono sommati nell’indifferenza di decenni, ma solo il coraggio di affrontarla può dare buoni frutti in futuro.