Anarchici, denuncia per 270 scritte

Venezia

Ripulire costerà 100mila euro. Zaccariotto: «In cassa non ci sono»  Sono 270 le scritte vergate con le bombolette spray a imbrattare i muri, vetrine di negozi, alcune facciate di chiese, banche, fatte dai 150 manifestanti del corteo anarchico che due settimane fa ha fatto un bel po’ di vandalismi tra le calli e i campi di Venezia, per protestare contro una decina di fogli di via (da Venezia) disposti dalla Questura contro altrettanti militanti anarchici, protagonisti di manifestazioni non autorizzate davanti al carcere. La reazione è stata quella di riempire la città di scritte di protesta: 270 i graffiti fotografati e censiti e fotografati, uno per uno, dai vigili urbani, finiti nella denuncia che la Polizia municipale ha inviato in Procura della Repubblica. Reato specifico ipotizzato dal Comune: danneggiamento di beni monumentali, perché tutta la città di Venezia è vincolata. Più quelli che riterranno i magistrati di contestare per la manifestazione non autorizzata. Pulire tanto lordare costerà dai 70 ai 100 mila euro, come il sindaco Luigi Brugnaro ha detto intervenendo a Mestre a un incontro con le associazioni culturali cittadine. O, meglio, costerebbe, perché soldi – lo conferma ora l’assessora ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto – Ca’ Farsetti in cassa non ne ha, anche se la rimozione delle scritte a carattere minatorio, politico o ingiurioso sulla carta spetta al Comune, attraverso Insula: 100 mila euro non ci sono. E poi è anche una questione di scelta politica: l’amministrazione intende comunque metterli nel conto ai responsabili dello scempio. Che rischia di restare quindi tale a lungo: la Questura ha individuato sinora una cinquantina tra i manifestanti, ma spetterà alla Procura formulare accuse specifiche e ai giudici sentenziare. Si tratta di un tempo al momento non prevedibile: l’amministrazione comunale, in ogni caso, si costituirà parte civile. «Soldi nel bilancio 2015 non ce ne sono ed è giusto che a pagare siano quelli che hanno sporcato», commenta l’assessora Zaccariotto, «altrimenti si legittima altri a fare altrettanto: dal momento che sono stati identificati almeno in parte, non vedo perché non possano rispondere direttamente dei danni che hanno provocato. Non hanno i 100 mila euro necessari a ripulire lo scempio che hanno fatto? Facciano i nomi dei manifestanti che erano con loro così dividono le spese. Nel caso specifico, il Comune si costituirà parte civile – l’avvocatura civica ha avuto dal sindaco il mandato a seguire la vicenda dal punto di vista giudiziario – ma resta il problema di fondo: perché devono pagare tutti i cittadini per loro? Se hanno i soldi pagheranno i lavori, se non li hanno puliranno sotto la supervisione della soprintendenza, come hanno fatto i volontari che si sono mobilitati spontaneamente». Resta il problema immediato: le mura tra piazzale Roma, i Frari, Santa Margherita, Rialto coperte da scritte resteranno sporche molto a lungo.

Articolo della Nuova di Venezia e di Mestre di Roberta De Rossi del 16 dicembre 2015

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2 Responses to Anarchici, denuncia per 270 scritte

  1. Walter Rispondi

    19 dicembre 2015 at 22:53

    Centomila euro sono esagerate.
    Le imprese di pulizia ci marciano.
    I costi dei materiali(vernici ,gel ) sono abbordabili.
    Tutte storie per non affrontare il problema.
    Pulire anzitutto e continuare l’iter giudiziario per i colpevoli senza se e senza ma.

  2. Alba Maria R. Rispondi

    20 dicembre 2015 at 05:17

    Ciò.. che i venesian i se mova!!!!

    Basta che uno che ne capisce guidi a cinque alla volta quei “tosi che i ga sporcà..che i pulissa adesso!”
    Il colore perfetto lo fa preparare la Soprintenza e poi TUTTI INSIEME rimettono a posto.
    Organizzate un cleaning day di domenica e chiamate a raccolta i volontari abituati a pulire…e a nascondere le scritte sotto un velo di pittura murale anche sulle pietre (si può, non fa danno, anzi, quando “arrivano i soldi” dei vandali si può far togliere il tutto senza che aumentino i costi).

    QUANDO non ci son soldi BISOGNA ARRANGIARSI COME SI PUò, come si fa nelle case normali, si chiede un prestito per rimediare alle priorità.
    POTERE CIò CHE SI VUOLE, QUANDO E’ GIUSTO è SOLO “QUESTIONE DI INCONTRI DI INTELLIGENZE SVELTE, E SCOSSONI CIVILI DI BUROCRAZIE ADDORMENTATE”.

    Dai veneziani fissate la data e preparate i colori, vedrete che CHI AMA VENEZIA – VERRà A PULIRE anche da altre città. Perchè Venezia è uno dei patrimoni inestimabili dell’umanità.

    Chiedete che si fermi il Carnevale se prima la città non è perfettamente ripulita.
    Vedrete che chi sogna già i guadagni possibili si attiverà e troverà il modo, insieme ai cittadini Volontari attivi, di rimediare.
    Non è solo una questione di soldi, ma di civiltà, reagire alla trascuratezza e alla violenza è doveroso e fa bene all’umore.

    P.S. Ovviamente io verrò e porterò con me quattro o cinque amici

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